
La storia della cittadina si intreccia con quella del santuario di San Matteo Apostolo (anticamente chiamato San Giovanni in Lamis) nel quale rientrò il suo dominio fino al 1793, l’edificio a prima vista può essere scambiato per un’antica fortezza, ma in realtà è un luogo di culto e di ospitalità risalente al IX–X secolo. Nel Medioevo l’imponente struttura garantiva protezione agli abitanti del luogo, per la sua posizione inespugnabile, arroccata su un colle. Dal XVII secolo a oggi è un convento di frati francescani. Alla metà del XV secolo vi si stanzio’, proveniente dall’altra sponda dell’Adriatico, una comunità di albanesi in fuga dai Turchi.
Nel XVIII secolo ottenne il titolo di città regia, in virtù della sua numerosa popolazione, di oltre 9 000 abitanti, che la rendeva la quarta città della Capitanata, dopo San Severo, Foggia e Lucera, al pari di Monte Sant’Angelo, nonostante questo le condizioni economico-sociali rimasero misere.
Il centro storico è denominato Padula, ovvero palude (in lamis in latino equivale proprio a “nelle paludi”), a testimonianza del fatto che un tempo (prima della sua completa bonifica) la zona era paludosa. Esso è di tipo medievale, con case basse a schiera prevalentemente bianche, con strade strette e vicoli ciechi.